L'unico vero “problema” nelle lampade a LED è il fatto che la generazione di calore è davvero contenuta al minimo.

    Se vogliamo fare una battuta, questo fatto può essere una seccatura durante l'inverno, dato che con una vecchia lampada alogena c'era il vantaggio di ottenere anche un ambiente riscaldato, ora con i LED è necessario munirsi di una fonte di riscaldamento alternativa.

    Ma durante la bella stagione tutti siamo testimoni di frasi del tipo: “rimaniamo al buio così stiamo un po' più freschi”. Questa non è certo una battuta, soprattutto quando in una stanza di circa 4m x 4m si hanno lampade ad incandescenza da 200/300 W; abbiamo una vera stufetta elettrica che ci tiene caldo l'ambiente, come se già non lo fosse.

    Ma ci potremmo chiedere: come si fa a capire quanto scalda in meno una lampada a LED rispetto ad una ad incandescenda o alogena ? La risposta è molto semplice, il calore generato è esattamente proporzionale alla potenza, quindi se sostituiamo lampade che consumano 300W con lampade a LED che consumano 30W, avendo questo rapporto di 1/10 sulla potenza, il calore generato sarà anch'esso 1/10. Ovviamente parliamo di prodotti PROMNI, o similari, che abbiano una certa efficienza energetica.

    Quindi, in sintesi, le lampade a LED sono adatte per tutte le 4 stagioni. Durante i periodi con meno ore di luce naturale, restano accese molto di più le luci artificiali, quindi con i LED risparmiamo tanto. Invece durante i periodi con meno necessità di illuminazione, abbiamo questo ulteriore vantaggio di una luce “fredda”, che in questo caso non lo è in riferimento al CCT (Temperatura Colore), ma proprio perché effettivamente non ci scalda l'ambiente in cui viviamo.

    Ultima riflessione: tutto questo contribuisce ad ottenere un altro inatteso risparmio energetico, cioè i condizionatori d'aria consumano meno energia.

     

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